Edit Content

In latino FAMILIAE significa “di famiglia”, ma anche “per la famiglia” e “alla famiglia”. FAMILIAE è la parola che ci rappresenta meglio di tutte, perché testimonia il nostro impegno concreto, quotidiano, in favore delle persone e delle loro famiglie: il nucleo entro il quale ciascuno di noi dovrebbe sentirsi accettato, capito, protetto. L’idea di fondare FAMILIAE è arrivata dopo anni di lavoro di gruppo, quando abbiamo capito che non ci bastava più essere avvocati, ma volevamo dare un senso ultimo, ancora più profondo all’impegno totale dedicato alla nostra professione. Abbiamo capito che con la nostra sensibilità e il nostro impegno volevamo e  potevamo contribuire a rendere le persone più felici, e migliore la vita dei Clienti che si rivolgono a noi e ci affidano i loro problemi, le loro preoccupazioni e i loro affanni. Così è nato FAMILIAE. All’interno di FAMILIAE, ciascuno di noi esercita la propria professione in regime fiscale di autonomia: ciò che ci unisce è il complesso di valori che condividiamo, l’amore per il diritto, la passione per gli altri. FAMILIAE ha una Carta dell’Identità. È il nostro Statuto dei Valori, la nostra bussola: racconta chi  iamo, cosa facciamo e come aiutiamo i nostri Clienti a realizzare i propri obiettivi. Nella Carta dell’Identità è iscritto il senso del nostro progetto comune e del nostro lavoro a favore degli altri.

 FIGLIO NATO DA UNA RELAZIONE EXTRACONIUGALE? IL PADRE NATURALE DEVE PROVVEDERE AL MANTENIMENTO DALLA DATA DELLA NASCITA

Paola, sposata con Mario, ha una relazione extraconiugale con Carlo.

Dalla relazione tra Paola e Carlo nasce il piccolo Tomaso (i nomi sono di fantasia, a tutela degli interessati).

Mario è convinto che Tomaso sia suo figlio e provvede al mantenimento del piccolo fino al compimento del sedicesimo anno di età, quando Paola – moglie di Mario e madre di Tomaso – gli rivela che il ragazzo è il frutto della relazione clandestina con Carlo.

A quel punto Mario smette di provvedere al mantenimento del ragazzo. E la madre, in difficoltà, intenta causa contro Carlo.

Ottenuto l’accertamento giudiziale di paternità, Paola chiede a Carlo – il padre naturale di Tomaso – il rimborso pro quota di tutte le spese sostenute per allevare il comune figlio, fin dal giorno della nascita.

Carlo si difende: a Tomaso non è mancato nulla, perché alle sue esigenze ha provveduto Mario, il padre putativo, fino a quando ha scoperto che quel bambino non era suo figlio.

Il Tribunale, però, da ragione a Paola.

E così Carlo deve versare una somma di denaro come contributo al mantenimento del piccolo Tomaso, dalla data della nascita e fino al momento della domanda giudiziale. Il contributo è calcolato pro quota, cioè tenendo conto che la madre abbia a sua volta contribuito in analoga misura alla crescita del bambino attraverso il frutto del proprio lavoro.

Carlo impugna la sentenza davanti alla Corte d’Appello, che conferma la sentenza di primo grado. Anche la Corte di Cassazione da ragione a Paola e rigetta il ricorso proposto da Carlo.

Niente da fare. Per i Massimi Giudici, Carlo deve pagare una certa somma a titolo di rimborso in favore di Paola.

Il fatto che Mario si fosse occupato di Tomaso come se fosse figlio suo per i primi 16 anni di vita, non conta nulla: è certamente un contributo economico del quale Tomaso ha potuto beneficiare, ma quel contributo, in ogni caso non costituisce un’esenzione, per chi è stato dichiarato padre, dal dovere di mantenimento fin dalla nascita del figlio che discende dalla procreazione, ma viene in rilevo – al massimo – come una situazione di fatto che ha determinato una riduzione delle esigenze del figlio, alle quali i veri genitori avrebbero dovuto provvedere.

Avv. Giovanni Antonio Lampis

Il presente documento è stato elaborato sulla base della recente giurisprudenza della Corte di Cassazione sull’argomento.
Non dimenticare che nell’applicazione pratica del diritto di famiglia la regola di giudizio e le prassi interpretative hanno valore materiale prevalente sul dato normativo, che deve essere declinato ogni volta in base agli elementi che caratterizzano il fatto concreto.
Per una migliore e più dettagliata trattazione dell’argomento, puoi chiedere un consulto con i nostri esperti.

PER UNA CONSULENZA SPECIFICA SUL TUO CASO CONTATTA IL NOSTRO STUDIO.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *